Natale
Io non so natale cosa sia.
Per chi crede e rinascita alla vita
riversata sul mondo da un dio che si fece bambino:
il miracolo più grande della Storia
la storia più tenera del mondo.
Io non so Natale cosa sia:
nulla in me sento rinascere o morire
avverto solo il vuoto consueto
monotono come la calma piatta.
Invidio chi è certo delle sue certezze
chi crede che tutto cambierà
chi è sicuro del fatto che i conti torneranno
e che due più due fa sempre quattro.
Per chi crede sono festosi i tocchi di campana;
salmodiari solenni, immutabili preghiere
riempiono i freddi spazi delle chiese.
Io non so pregare: io non so pregare di parole.
Sarebbe come dire: " Adesso mi metto a pensare".
Pensare è come il battito del cuore, continuo, incontrollabile.
Ogni cosa che faccio è preghiera: dare e chiedere aiuto,
avere paura, ridere, piangere, amare, vivere.
Io prego vivendo.
Forse Natale sono le preghiere non parlate ma vissute
le campane mute nella notte
la malinconia che ti pervade
il ritrovarti sola coi tuoi dubbi
sperando che qualcosa riesca a scioglierli
che qualcuno in quella notte
lasci la chiesa affollata, spenga il suo canto tra le labbra
e venga a stringerti le mani.