Avola
Provenendo da Siracusa mediante la statale 115 si giunge a Cassibile e dopo pochi chilometri ecco Avola.
Ridente cittadina adagiata su una pianura, bagnata ad est dal Mar Ionio e cinta a Nord-Est dalla catena dei Monti Iblei, Avola è situata a 40m. circa sul livello del mare e conta oltre 32.000 abitanti.
Il suo territorio fondiario, costituito da terreno alluvionale, è compreso fra il fiume Asinaro ed il fiume Cassibile.
E’ coltivato prevalentemente a mandorleti, ma in seguito sono state estese le colture di agrumi (limoni) con tendenza ad allargarsi con spiccata progressione,
rimpiazzando i mandorleti; comunque non mancano i vigneti, gli oliveti, gli ortaggi, ecc. I mandorleti locali producono una varietà assai pregiata di mandorla, detta, per la forma appuntita, "mandorla pizzuta" conosciuta all’estero sotto il nome di "mandorla Avola".
La pizzuta di Avola o Avola scelta è una mandorla insuperabile per forma e gusto.
Viene usata per la confetteria o per preparare deliziosi biscotti, latte di mandorla, torroni ma anche il bianco mangiare ed il marzapane con la quale si realizza la frutta martorana.
Questa produzione è strettamente legata alla eccezionale bontà del clima, temperato dal mare, è principalmente dovuto al fatto che i venti gelidi di tramontana e di maestrale sono fermati dai vicini colli che formano una cintura a semicerchio.
Pertanto Avola si presenta al visitatore da fine gennaio a tutto febbraio in una perenne parata di primavera. Infatti chi percorre la statale Avola - Siracusa, la Avola - Noto e le varie "trazzere" ha il modo di godersi il singolare spettacolo di lunghe e larghe distese di mandorli che da ambo i lati delle strade emettono multiple e ricche fronde cosparse da una infinità di petali bianchi con un accenno sottile di venature rosa.
Sulla montagna, negli avvallamenti, nelle cave qua e là, e nelle parti pianeggianti, prosperano, allo stato selvatico, il timo localmente detto "sataredda", il rosmarino, la salvia e tante altre piante aromatiche mellifere, che costituiscono il pabulum delle api, che ci danno quel miele pregiato che nell’antichità fu decantato da Virgilio, da Marziale, da Ovidio e da altri autori, sotto la denominazione comprensiva di miele ibleo. Il miele di sataredda (timo) e' il prodotto che ha dato fama, nel mondo classico, ai monti Iblei e Avola, nel suo stemma presenta tre api.
Con il vitigno nero d'Avola si producono i migliori vini di Sicilia.
IL CLIMA
Per la sua posizione, in aperta pianura e presso il mare, il clima di Avola è variabilissimo. L’inverno non è mai molto rigido né lungo, aprendosi infatti primavere con ogni sorta di fiori in marzo, e addirittura talvolta anche in febbraio. I caldi dell’estate sono lunghissimi già da maggio a ottobre, con punte di caldo afoso in agosto a causa dei venti che arrivano dall’Africa come un turbine infuocato. Così come in inverno il clima è piuttosto mite e si rilevano temperature molto gelide, solamente per pochi giorni nell’arco dell’intera stagione. La nostra fortuna è che ciò non si verifica tutti gli anni. La pioggia non si può dire che si presenta di frequente, anche se i periodi più piovosi sono quelli dei mesi di novembre e dicembre, e molto spesso non capita di essere molto abbondante. Dopo febbraio diventa assai rada. È fenomeno rarissimo che cada neve, e se qualche volta se ne vede qualche fiocco che discende per l’aria si scioglie appena tocca terra. Molto rada è la caduta della grandine come lo è anche la presenza della nebbia che la si può trovare solamente (e in poche occasioni), nelle ore mattutine, nelle colline, soprattutto in maggio.
CENNI STORICI
L’attuale centro abitato è sorto nei primi del Settecento, dopo la distruzione della Vecchia Avola, avvenuta l’11 gennaio 1693 e ricostruita due anni dopo per volontà del principe Nicolò Aragona Pignatelli.
È oggi un importante centro agricolo ed industriale interessante soprattutto per il suo particolare disegno urbano, caratterizzato da una pianta esagonale con una grande piazza al centro e quattro laterali, con edifici barocchi e liberty che le conferiscono un aspetto nobile al centro storico della città.
Quest’ultima era sita sulla montagna sovrastante, a 400 m. circa di altezza. Attorno all’Antica Avola abbiamo notizie storiche frammentarie ed in parte leggendarie.
Il nome Avola pare che derivi di Abolla o Abola di origine araba o Castrum Abulae o Castrum Hiblae ; ciò si riscontra in documenti di Ruggero 1°.
La nostra città pare che esistesse nell’epoca bizantina dato che gli arabi hanno lasciato tante tracce del loro dominio; coltivazione di datteri, piante da zucchero, pistacchi, alberi d’ulivo, ecc. Agli Arabi poi seguirono i Normanni ed infatti poi Ruggero 1° fu proclamato conte di Abola.
Successivamente fu trasformato in Baronia, che dapprima fu in mano ai vari militi del conte Ruggero e come tale rimase sotto le successive dominazioni, la Sveva e l’Angioina, mentre sotto il dominio aragonese fu trasformata in Marchesato che si mantenne tale fino al terremoto dell’11 gennaio 1693.
(1) Il centro storico di Avola è un esagono regolare
Testi:
Guida di Avola
di - Giuseppe Pignatello
Avola
di -
Gaetano Gubernale - Ed. Pro Loco Avola