TERREMOTI E

ERUZIONI VULCANICHE

I TERREMOTI

INTENSITA' DEI

TERREMOTI

LE ONDE

SISMICHE

RISCHIO

AMBIENTALE

VULCANESIMO E

 SISMICITA'

AMBIENTI

A RISCHIO

ORIGINE DEI

TERREMOTI

PREVISIONE E

PREVENZIONE

REGOLE DI

COMPORTAMENTO

 

Prevenzione sismica

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LE FORZE ENDOGENE (1)

I fenomeni geologici legati all'attività endogena:

TERREMOTI ED ERUZIONI VULCANICHE

        La scienza che studia com'è fatta la crosta terrestre (cioè il guscio solido che occupa la parte più superficiale del nostro pianeta) è la geologia.

        La parte più superficiale della Terra, ossia la crosta terrestre, è formata da rocce fredde. Man mano che si scende in profondità, a causa delle elevate temperature, le rocce sono rese incandescenti dal calore ed esercitano una forte pressione sugli strati soprastanti.

        In alcuni punti, le forti pressioni producono esplosioni e spaccature attraverso le quali le rocce incandescenti fuoriescono dalla superficie terrestre.

        Questi fenomeni danno origine ai vulcani e nel loro insieme assumono la denominazione di vulcanismo o vulcanesimo.
        In altri punti, le continue potenti pressioni producono il lento accavallarsi delle rocce e quindi si ha la formazione delle montagne.

        Questi fenomeni assumono la denominazione di
orogenesi (2).
        In altri ancora, le pressioni producono improvvise e violente fratture delle rocce, a seguito delle quali si liberano da esse ondate di energie.

        Questi fenomeni assumono la denominazione di sismi o terremoti.
        Infine, in altri punti, sempre per i sommovimenti interni della Terra, si ha il fenomeno dell'innalzamento e dell'abbassamento alternati della superficie terrestre.

        Quest'ultimo tipo di fenomeno prende la denominazione di
bradisismo (3).


        In Italia, uno degli esempi di questi fenomeni è visibile nei resti dell'antico tempio di Giove presso Pozzuoli (Napoli), di cui si è osservato che, in tempi diversi, le colonne prima si sono abbassate e poi si sono alzate.

        (1) Forze naturali che agiscono dall'interno della Terra

        (2) Termine greco(unione di due parole) che significa "nascita dei mondi"

        (3) Termine greco(unione di due parole) che significa "lento nel movimento"

SCHEMA DELLA STRUTTURA INTERNA DELLA TERRA


I TERREMOTI

        Il terremoto è un'attività endogena della Terra, dovuto a movimenti che si verificano nella crosta terrestre. Il punto di origine del terremoto si chiama ipocentro (in profondità).

        Più dannosi sono i terremoti i cui ipocentri si trovano entro 60 chilometri dalla superficie, in quanto le onde si propagano con maggior violenza.

        Il punto della superficie terrestre posto sulla verticale dell'ipocentro, quindi più vicino al focolare sismico, si chiama
epicentro; esso è, pertanto, il luogo in cui le scosse sono più violente.

        Quando l'epicentro è situato sul fondo del mare si ha un
maremoto.

        Nel nostro Paese i terremoti sono un fenomeno purtroppo assai frequente. Si dice infatti che l'Italia è un Paese ad alto rischio sismico. Essa è, dopo la Grecia, la regione a maggior rischio sismico d'Europa.

        Nel trentennio a partire dal 1891 fino al 1920 ad esempio, si sono avute circa 13.000 scosse di ogni grado. Alcune furono deboli, ma altre disastrose come il terremoto di Messina del 1908. Esso distrusse le città di Messina e Reggio Calabria e causò la morte di oltre 100.000 persone in soli 30 secondi.

        Negli ultimi dieci anni i terremoti hanno causato più di 40.000 vittime e danni per molte decine di migliaia di miliardi.

        Il territorio nazionale è coperto da
sismografi, moderni strumenti in grado di avvertire anche le più piccole onde sismiche, che in genere accompagnano l'arrivo di un terremoto.

        Mediante i sismografi si può misurare la direzione, l'intensità, la durata e l'ora del fenomeno sismico. In genere tali apparecchi sono forniti di un
pendolo che, oscillando in seguito alle scosse, lascia le impronte delle sue oscillazioni su di una carta con cui è ravvolto un tamburo che gira con moto regolare e costante e recano un cronometro che segna la durata del movimento. Sulla carta a carbone, quindi, resta un tracciato detto sismogramma, attraverso il quale si può dedurre l'andamento sismico.

        La capacità di prevedere l'arrivo di un terremoto sarebbe di grande importanza per poter predisporre l'evacuazione delle zone interessate. Comunque bisogna concentrare gli sforzi economici nel senso di costruire edifici antisismici, in grado di reggere alle forze messe in atto dal terremoto.

 

 

 

 

 



        I
sismologi, che sono gli scienziati che studiano i terremoti, non sono ancora in grado di prevedere con esattezza matematica il giorno e l'ora in cui avverrà un terremoto. Essi sono solo in grado di indicare le località ampie in cui un terremoto potrà verificarsi con una certa probabilità.

 

 

 

 

 

               

        Questa possibilità di previsione si basa sul fatto che i terremoti in Italia seguono di qualche anno i terremoti che avvengono nella penisola balcanica.

        A questa conclusione gli scienziati sono giunti analizzando in dettaglio gli eventi sismici dei secoli scorsi. Essi hanno visto che quasi ogni terremoto nei Balcani è stato seguito, dopo qualche anno da un terremoto in Italia.

        Le onde sismiche possono essere considerate come onde sferiche che si propagano dall'ipocentro verso la superficie terrestre, dove si avvertono come scosse sussultorie e ondulatorie.


INTENSITÀ DEI TERREMOTI

        La classificazione dei terremoti è fatta secondo la loro intensità, ossia secondo l'intensità dei danni provocati (effetti).

        Giuseppe Mercalli (1850 - 1914) ideò una scala che in origine comprendeva 10 gradi, d'intensità crescente, che andava da una scossa leggerissima, registrata solo dagli strumenti sismici e detta appunto strumentale (1° grado), alla scossa disastrosa, che causa danni e un certo numero di vittime (10° grado). Dopo il terremoto di Messina del 1908 lo stesso Mercalli aggiunse altri due gradi, considerando le scosse catastrofiche con rovine di intere città e con diverse migliaia di vittime. La scala Mercalli, dunque, è adatta per registrare gli effetti dei terremoti. Quando però è necessario conoscere la quantità di energia emessa da un terremoto, si parla di una scala diversa, quella della magnitudo, i cui valori massimi sono compresi tra 8 e 9 (maggiore energia = maggiore oscillazione) scala Richter.


 

LE ONDE SISMICHE

 

        Esistono vari tipi di onde sismiche: le onde P o primarie (onde di compressione); le onde S o secondarie; le onde L o superficiali.

      Le prime due si propagano all'interno della Terra e, quando giungono in superficie, si registrano come onde sussultorie, caratterizzate cioè da movimenti verticali; le ultime si propagano solo in superficie e sono responsabili delle scosse ondulatorie, prevalentemente orizzontali, che sono spesso la causa principale delle maggiori distruzioni, cercando di tener lontane le colture e gli insediamenti umani dalle aree più prossime ai crateri dei vulcani.

        Dai terremoti ci si può difendere costruendo le case con particolari criteri antisismici che permettano di resistere alle scosse meno violente.


CHE COS'È IL RISCHIO AMBIENTALE


        Il rischio ambientale è dovuto a particolari condizioni geologiche che caratterizzano lo spazio geografico.

 

 

 

 



        Il pericolo si collega ai fenomeni del
vulcanesimo, cioè alla presenza di alcuni vulcani attivi, e della sismicità, cioè all'incombente rischio di terremoti.

 

 


 

 

 

 

VULCANESIMO E SISMICITÀ


        Il vulcanesimo e la sismicità si collegano alla complessità della struttura interna della terra e alle energie che su essa si manifestano.

        Le terre italiane, formatesi in epoche molto più recenti di altre in Europa, rivelano anche in superficie i segni di una inquietudine geologica ancora in atto.

        Le testimonianze di ciò sono le forme tormentate dei rilievi alpini e i vulcani, alcuni dei quali spenti da millenni, ma altri ancora attivi.

        A tutto ciò si aggiungano le scosse sismiche che tengono in apprensione le popolazioni del Friuli, dell'Appennino centrale e del Mezzogiorno d'Italia.


AMBIENTI A RISCHIO


        Le eruzioni vulcaniche e le scosse sismiche costituiscono un serio pericolo per le popolazioni coinvolte, ma da questi rischi è possibile difendersi.

        Dalle conseguenze delle eruzioni vulcaniche ci si può proteggere con misure di
pianificazione del territorio, e cioè cercando di tener lontane le colture e gli insediamenti umani dalle aree più prossime ai crateri dei vulcani.

        Dai terremoti ci si può difendere costruendo le case con particolari criteri antisismici che permettano di resistere alle scosse meno violente.


ORIGINE DEI TERREMOTI


        Secondo la teoria della
tettonica a zolle la crosta terrestre sarebbe formata da blocchi di roccia che come zattere galleggiano su materiali incandescenti detti magma e sottoposti a enormi pressioni.

        Spinto da quelle pressioni, in alcune zone il
magma viene espulso a volte attraverso i crateri, aperture della crosta terrestre. Il condotto costituisce il camino di un vulcano attivo. Le zolle nel loro continuo movimento sul magma slittano le une contro le altre, talora si sormontano, si allontanano oppure si urtano dando origine a pressioni di potenza inimmaginabile. Le montagne e i terremoti sarebbero originati dal moto delle zolle.

 

 

 

 

 

 

Rappresentazione schematica della struttura di un vulcano

        Il vulcano è in genere alimentato da una camera magmatica, situata in profondità nella crosta terrestre. La camera comunica con la superficie attraverso un camino vulcanico che sbocca in un'apertura circolare detta cratere, da cui esce la lava.

        Distribuzione degli epicentri dei terremoti sulla superficie terrestre


        Distribuzione geografica delle principali zone che costituiscono la litosfera

 

 

 

       

 

        Dallo scontro tra due masse continentali nasce una catena di montagne

 

 

 

 

 

 

LA DERIVA DEI CONTINENTI



       

        

        La somiglianza tra i profili delle coste di certi continenti, in particolare dell'Africa e dell'America meridionale, ha suggerito per prima l'idea che i continenti siano stati inizialmente uniti e, poi, si sono separati tra di loro

 

 


PREVISIONE E PREVENZIONE


        Poiché non è possibile impedire che si verifichi un terremoto, è molto importante effettuare una previsione e una
prevenzione.

        Prevedere un terremoto significa sapere in anticipo che in una certa zona, un certo giorno, a una certa ora e con una certa intensità si verificherà un terremoto; in questo modo la popolazione potrebbe essere allertata e trasferita in luoghi più sicuri.

        La previsione degli eventi sismici viene effettuata in modo probabilistico: un certo territorio viene studiato dal punto di vista della frequenza e dell'intensità dei terremoti che si sono verificati, per definire la pericolosità sismica dell'area in esame, cercando di valutare l'intensità con cui un terremoto si potrebbe manifestare.

        Si studiano inoltre i fenomeni che precedono l'evento in tempi diversi. Alcuni di essi sono di tipo fisico, come microsismi; altri sono di tipo chimico, come la variazione della concentrazione dei gas radioattivi nell'acqua delle falde superficiali e le variazioni di temperatura; altri ancora di tipo biologico, come il comportamento anomalo di animali.

        Raccogliendo ed elaborando i dati, si può in tal modo stabilire il grado di sismicità di un territorio e valutare il rischio sismico di quel territorio.

        Tra il 1980 e il 1984 è stata disegnata la mappa di classificazione sismica del territorio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


        L'Istituto Nazionale di Geofisica gestisce e coordina una rete di rilevamento composta da quasi 70 stazioni. I dati sono rilevati "in continuo" e trasmessi in tempo reale al centro elettronico dell'istituto, che poi li elabora e li pubblica. Misure di prevenzione e difesa consistono nel costruire edifici antisismici, cioè progettati e costruiti con particolari accorgimenti e procedere a un intervento sistematico di consolidamento del patrimonio edilizio di tutte le aree a elevato rischio sismico. La realizzazione di ciò può essere effettuata in un lungo arco di tempo e attraverso una concreta e precisa pianificazione degli interventi di risanamento.


DISTRIBUZIONE DELL'ATTIVITA' SISMICA IN ITALIA

REGOLE DI COMPORTAMENTO
SE LA ZONA È SISMICA

 

 


    * Accertarsi del buono stato della propria abitazione

    * Conoscere il piano di Evacuazione Comunale in caso di terremoto: quali sono le aree di raccolta più vicine all'abitazione e sicure

    * Saper chiudere gli interruttori centrali di gas, acqua e luce nella propria abitazione

    * Fissare bene alle pareti scaffali, mobili pesanti

    * Conoscere quali sono i punti della casa più sicuri per spessore dei muri, archi portanti


IN CASO DI TERREMOTO: (SE SI È A CASA)


    * Mantenere la calma

    * Ripararsi sotto i muri maestri, architravi, nei vani delle porte, sotto i tavoli, negli angoli in genere

    * Cercare di uscire se si è molto vicini a una porta di uscita che immette in un luogo ampio e aperto

    * Tenersi lontani da tutto ciò che può cadere (oggetti appesi, vetri, impianti elettrici volanti)

    * Non sostare sui balconi o sulle scale

    * Non prendere l'ascensore

    * Usare il telefono solo in caso di grave difficoltà

    * Recuperare qualcosa, se possibile: un maglione, una coperta, del cibo, acqua

    * Appena possibile recarsi nei punti di raccolta

    * Stare lontani dalle spiagge per il pericolo di maremoti


SE SI È A SCUOLA


    * Conoscere il percorso più vicino per evacuare l'edificio

    * Mantenere la calma e non urlare

    * Mettere in pratica le istruzioni di sicurezza

    * Dirigersi verso il punto di raccolta in caso di evacuazione

    * Prendersi cura della propria e altrui sicurezza

    * Astenersi dal compiere operazioni e manovre che non siano di competenza


        I contenuti di questo opuscolo, le immagini, i grafici e le norme di sicurezza inerenti all'argomento trattato sono stati ricavati essenzialmente da testi scolastici di cui per completezza si riportano titoli e autori:
sistemi - "La nuova geografia per la scuola media" di Marco Vanni e Lucia Zanacchi vol.1
"Geografia" di G. Paladini - G. Valenti " Educare alla sicurezza" di Rosa Maria Spagnolo. R. Finzi - T. Isemburg - G. Sofri - S. Tutino - I Continenti Extraeuropei - Vol. 3 Zanichelli 1988  F. Cassone - D. Volpi - M Ramponi - F. Dobrowolny - L'Argonauta - Vol. 3 -Lattes 1996